mercoledì 23 settembre 2009

Ritenta, DEVI essere più fortunato.

Il Giansenismo è una teoria teologica tanto interessante quanto brutale e si riassume più o meno così: essendo l'uomo destinato a strisciare sulla superficie terrestre con la corruzione tutta dentro l'anima e sotto le unghie, egli non può che peccare in ogni suo gesto quotidiano. L'unica svolta, e qui forse la teoria si incrina di un pacato banalismo, è di rivolgersi al Signore che tutto sa tutto vede e tutto perdona. Ma non solo: il tentativo di redenzione non è che uno degli step previsti, ovvero: tu peccherai, step 1. Cercherai di redimerti step 2. ti piegherai ad un secondo e terzo e quarto tentativo step 3. devi riuscirci o tutto sarà inutile e tu fonderai nel abisso fetido.Non c'è insomma alcuna possibilità di errore, nessun margine di sicurezza. E se ti senti apposto colla coscienza, dormi benissimo, presumi di avere un bel gruzzolo di amici, fi colazioni abbondanti mentre invece stai peccando chessò di superbia? E se abbandoni la fede e ti dedichi a qualcos'altro, e se finisci per non pensarci più?
Uno degli adepti era Jean Racine che altalenò passioni religiose a quelle teatrali. Chissà ora dov'è.